Dōmo arigatō Nakamura-sama

E per fortuna che sto 2017 doveva andare meglio dell’anno prima, che non nominerò al pari di “Colui che non deve essere nominato”…

Sarà forse stupido provare dispiacere per la morte di qualcuno che nemmeno si conosce, ma io con molti titoli Namco ci sono cresciuto. Ricordo ancora le infinite (ed inutili) partite al cabinato di Pac-man nella sala giochi al mare, dove probabilmente vige ancora il mio record imbattuto di tentativi (falliti) di superare il primo stage. La non lunghissima gavetta sul primo Tekken, per poi passare al 2 ed al 3, su cui veramente ci sono stato un tempo infinito, ma restando comunque una mezza pippa… Che poi oh, ho detto che ci ho giocato un botto, non che fossi bravo…
Ammetto che sui giochi di mira come Point Blank o Time Crisis non me la cavavo male, ma i picchiaduro sono stati sempre il mio genere preferito, e quindi giù di Soul Edge/Calibur, tutti i Tekken successivi possibili ed immaginabili, e qualche Ridge Racer giusto per spezzare un po’ la “monotonia” delle mazzate. Ovviamente, col passare del tempo ho seguito le varie uscite più sulle console casalinghe che nelle sale giochi, che ormai sono diventate cose d’altri tempi.
So che con alcuni di questi titoli probabilmente lui non c’avrà avuto nemmeno a che fare, ma senza la sua azienda ora non avremmo un sacco di titoli importanti per l’intera storia dei videogames.

Perciò, Dōmo arigatō Nakamura-sama.

PS: cliccando sulla foto potrete leggere qualche riga dedicata da GameSoul alla scomparsa di Masaya Nakamura.