Semplicità

Semplicità. Lo dice la parola stessa, indicando qualcosa che per ovvie ragioni non dovrebbe essere difficile.

Il problema è che gli esseri umani, spesso e volentieri non comprendono il significato di questa parola, e tendono a renderla terribilmente più complessa di quanto in realtà dovrebbe essere. Ci complichiamo troppo la vita, prendendo decisioni che la maggior parte delle volte porteranno nella direzione sbagliata. E per cosa poi? Perché siamo stupidi, ecco perché…

Avete presente quando si dice la frase “qui ufficio complicazioni affari semplici, dateci un problema irrisorio e ve lo renderemo irrisolvibile”? Beh è esattamente quello che intendevo… solo che facciamo tutto da soli, e magari pretendiamo di dare la colpa a qualcun altro.

Ci sono momenti nella vita in cui le cose non si devono per forza complicare più del dovuto, vanno prese con più leggerezza, altrimenti è finita. Si arriva ad un punto infatti in cui già si hanno tante complicazioni inevitabili che di certo non vogliamo, ma che dobbiamo comunque affrontare perché ne siamo costretti per non dover cedere pezzi della nostra vita. Aggiungerne altre può solo portare a qualcosa che non desideriamo. Quindi perché ci ostiniamo a farci ancora più male con queste stronzate?

E soprattutto, perché quando all’orizzonte intravediamo qualcosa di potenziamento bello, ci dobbiamo complicare talmente tanto le cose da farlo diventare quasi una cosa terribile?

Semplice.

Perché non abbiamo

capito

un cazzo.

Ma non l’abbiamo capito così tanto che ci sarebbe molto più semplice studiare fisica quantistica senza avere la minima base e riuscire a costruire una macchina del tempo con un elastico, una graffetta ed una cannuccia… (scusa McGyver, ma mi serviva un esempio…)

C’è da dire però che ci sono due modi di non capire le cose, ed anche qui, c’è il modo semplice e quello complesso. Quello semplice, è quello più “normale”, dove pensiamo di dover affrontare qualcosa che in realtà non è poi così ostico rispetto alla vera natura delle cose. L’altro invece è quello in cui quanto abbiamo di fronte ci sembra semplice, in realtà è piuttosto complesso, ma sotto sotto è ancora più semplice, anche se non proprio come ti aspettavi.

Non ci state capendo un cazzo nemmeno voi eh?

Tranquilli, non è colpa vostra, ma mia (come al solito). Quando penso troppo, o mi penso addosso come sono solito dire, l’unico sfogo che ho è scrivere, lo stesso sfogo che uso per cercare, spesso invano, di calmare le extrasistole, che al momento credetemi, mi stanno letteralmente strappando il cuore a metà. E non sono nemmeno le sole a tirare…

In questi momenti parlo a vanvera, non sono lucido, ed i miei ragionamenti non sono connessi come dovrebbero, e quindi mi ritrovo a scrivere le cazzate che avete letto qui sopra.

Per mia fortuna però, ste cazzate che scrivo non le legge nessuno, e quindi nessuno può sapere quanto in alto può arrivare la mia stupidità. Anche il post precedente era frutto di qualcosa del genere, ma forse è venuto fuori un pochino meglio di questo. Il motivo probabilmente è che al momento riesco a stento a respirare, e mi fa infinitamente male il cuore, fisicamente e non… E l’unica cosa che so è che al prossimo giro, intorno a quel luogo profondo ci metto pure il fossato con i coccodrilli, le torrette laser, e pure qualche esattore di equitalia. E se qualcuno apre ancora quella cazzo di finestra, giuro che gli sparo… due volte…